Pappa Reale | Mercoledì: Frittata di “vitaglie”
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Mercoledì: Frittata di “vitaglie”

Veramente l’ho fatta lunedì, ma solo ora trovo il tempo per raccontarvela.
Ero al parco “Talon” con i nonni, si insomma con i miei e con il pupo, per fare una passeggiata e ad un tratto mio padre richiama l’attenzione di mia madre indicandole quelle che secondo me erano erbacce, dicendo di avere trovato le vitaglie!!!
Per fortuna che c’è internet e che in internet si trova di tutto, se no sarebbe stata un pò dura risalire a qualcosa di più scientifico dai racconti non sempre concordi dei due nonni. Fatto sta che i miei hanno distolto l’attenzione dal loro adorato nipotino per fiondarsi a raccogliere questi germogli (si raccolgono solo le cime tenerissime, le parti più vecchie della pianta sono persino tossiche) che spuntano da delle siepi abbastanza grosse. Infatti trattasi della Clematis Vitalba considerata una pianta infestante del bosco, che in dialetto campano vengono appunto comunemente chiamate “vitaglie” ed in quello umbro “vitabbie”.
Viene anche chiamata l’asparago dei poveri, ma sinceramente di asparago non sa proprio, anzi il sapore è molto delicato e gradevole, esagerando, quasi dolce. Il sapore mi ha sorpreso positivamente, pensando invece di trovare per esempio il gusto della cicoria selvatica (avete presente quella bella amara?).
Ovviamente questa “erbaccia” :-) si mangia rigorosamente in frittata!
E frittata sia..
In internet si trovano molte ricette con o senza cipolla, pecorino, pancetta….. io ho seguito quella di mia madre che dice di non aggiungere niente in modo da assaporarne meglio il gusto. Aveva proprio ragione !

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FRITTATA DI VITAGLIE

cucchiaino50x50 Per 4 persone.

4 uova
1 mazzetto di “vitaglie”
sale e olio extravergine di oliva


Lavare e pulire le vitaglie, stufarle in una padella antiaderente con un goccio d’acqua e dell’olio extravergine di oliva, aggiungere le uova svbattute e salate. Cuocere da ambo i lati. Si possono fare anche delle frittatine monoporzione, come ho fatto io. In questo caso, una volta stufate le vitaglie, dividerle in 4 padelline, aggiungere 1/4 di uovo sbattuto e cuocere.

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11 Comments
  • Generoso

    lunedì, 5 maggio 2014 at 10:12 Rispondi

    Voglio aggiungere un’altra ricetta per le “vitaglie” Lessate con aglio ed aceto e naturalmente il sale ed olio.(all’insalata)
    Oppure:
    Saltate in padella con aglio e peperoncino.

  • Beatrice

    mercoledì, 22 giugno 2011 at 11:03 Rispondi

    Se Tania ha ricevuto il libro da poco, mi chiedo è stato già ristampato?
    Saluti

    • pappareale

      mercoledì, 22 giugno 2011 at 22:29 Rispondi

      Si la ristampa è in corso di distribuzione, spero che presto tutte le librerie siano rifornite,

      Antonella

  • tania

    giovedì, 16 giugno 2011 at 14:03 Rispondi

    ciao è la prima volta che scrivo sul tuo blog ma lo visito spesso. conosco bene quest’erba e anche il parco Talon. A proposito ne approfitto per complimentarmi per il bellissimo libro sulla pasta madre che mi è arrivato 2 giorni fa. E’ fatto benissimo.
    Tanti cari saluti

    • pappareale

      venerdì, 17 giugno 2011 at 14:14 Rispondi

      grazie Tania, per i complimenti al libro, perché mi leggi e mi segui :-)
      Tanti cari saluti anche a te e a presto
      antonella

  • Roberta

    giovedì, 16 giugno 2011 at 13:35 Rispondi

    Antonella scusa se ti disturbo ma nel tuo prezioso libro manca il quantitativo di farina nella ricetta della torta umbra mi sapresti dire di quant’è? Ti ringrazio per la gentilezza e tanti cari saluti anche al piccolo.

    • pappareale

      venerdì, 17 giugno 2011 at 14:11 Rispondi

      ciao Roberta l’errata corrige è stata messa nel sito dedicato al libro ecco il link la pasta madre

  • Beatrice

    lunedì, 6 giugno 2011 at 11:26 Rispondi

    Buongiorno,
    io sono appassionata di erbe di campo, e ne conosco alcune, ma questa mi era sfuggita! Ci vorrebbe un po’ più tempo per dedicarsi alla ricerca di queste delizie! di sicuro è molto rilassante e gratificante.
    Saluti

  • ElisaB

    domenica, 5 giugno 2011 at 09:59 Rispondi

    Buon giorno!
    Mai sentito parlarne e men che meno mai assaggiata…però mi hai fatto venire in mente il mio nonno. Da piccola con lui andavo nei campi a maggese limitrofi a casa e lo seguivo mentre raccoglieva la cicoria. Quanto tempo…

    a presto!

    • pappareale

      domenica, 5 giugno 2011 at 22:45 Rispondi

      Ciao Elisa, in effetti andare a cogliere la cicoria e le erbe selvatiche anche io lo facevo con mia nonna :-) Certo è che da sola non mi azzarderei!!
      a presto antonella

  • Symposion

    sabato, 4 giugno 2011 at 13:51 Rispondi

    che originale, mi metto alla ricerca :)

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