Tortelloni con tofu ed erbette di campo - veg


Ecco la ricetta dei tortelloni vegan!!!!
Ho fatto giusto in tempo a mangiarli e fotografarli che già me ne farei un altro piatto, pensate li ho mangiati insieme ai miei familiari che non si sono nemmeno accorti fossero vegan, hanno fatto il bis e chiesto la ricetta :-)
Eh si, ogni tanto mi viene proprio voglia di qualcosa di diverso, di leggero ed è proprio da tempo che pensavo a come farli e a che sapore dovessero avere e sono rimasta entusiasta del risultato, provateli!
Anche al Laboratorio La Pasta Madre ci sarà qualche incursione vegan, mi incuriosisce sperimentare l’assenza di ingredienti di origine animale nella lievitazione ed ho pensato di partire proprio dal corso che sembra riscuotere più successo, quello dedicato alla preparazione della “Pizza come in pizzeria“, il 27 febbraio prossimo i topping saranno studiati per combinazione di sapori, consistenze e colori con soli ingredienti vegetali.

TORTELLONI CON TOFU ED ERBETTE DI CAMPO – VEG

cucchiaino50x50 Per 6/8 persone

Per la pasta
400 g di farina di semola di grano duro Molini del Ponte -bio
600 g di farina ricetta antica (tumminia-biancolilla-russello) – bio
300-350 g di acqua
Per il ripieno
200 g di tofu al naturale
70-80 g di erbette di campo
2 patate medie o 3 più piccole
2 foglie di basilico
1 pizzico di sale
olio extravergine di oliva o un goccio d’acqua

Per il condimento
Panna di miglio
peperoncino a scaglie
germe di grano

Impastare le due farine con l’acqua tiepida, se occorre aggiungere dell’acqua ma attenzione a non ottenere una pasta troppo morbida. Dividere in due l’impasto, coprire con pellicola e lasciare riposare per almeno mezzora.
Nel frattempo, cuocete a vapore le patate, ripassare in padella le erbette di campo con sale, olio e uno spicchietto d’aglio, mettere nel mixer il tofu spezzettato, le patate un goccio d’olio, il basilico e due, tre forchettate di erbette, frullare tutto e mettere in una sac a poche grande.
Tirare le due sfoglie al mattarello :-) spolverandole di semola rimacinata fino a 2-3 mm di spessore, tagliarle in quadrati di 4 cm di lato, con la sac a poche al centro mettere un ciuffo di ripieno e chiudere velocemente i tortelloni fino alla fine degli ingredienti.
Con la pasta di scarto dei tortelloni potete ricavare tagliandola grossolanamente dei maltagliati da fare con i legumi o tagliandola più piccola della pastina da mettere in brodo, ma prima di riporla fatela asciugare bene!
Cuocere i tortelloni in abbondante acqua salata, dopodiché scolarli e passarli in padella con la panna di miglio, un filo d’olio se desiderato, poi una volta impiattati spolverare con del germe di grano e scaglie di peperoncino.




Caserecce integrali con pesto di asparagi


La ricetta di oggi è per raccontarvi la storia di questa pasta che mi è arrivata direttamente dalla Sicilia!
Ebbene si, molti di voi sapranno che mi piace mettere le mani in pasta ;-) così il frutto delle ricerche degli ultimi 2-3 mesi è stato quello di ricevere da 3 importanti molini italiani della farina da provare e da testare per le mie ricette e trattasi (in ordine di arrivo del pacco) di Mulino Marino, Molini del Ponte e del Molino Quaglia.
Sono stata strafelice di aprire ciascun pacco ed ogni volta ne sono stata sorpresa!
Sono tre mulini già famosi per la bontà dei loro prodotti e ne avevo già provato alcuni, in particolar modo la Petra 9 del Molino Quaglia e la Enkir del Mulino Marino, dei Molini del Ponte invece ne avevo sentito parlare solo da Davide Longoni per la speciale farina di tumminia con cui produce il suo pane di “castelvetrano”.
Le caserecce di oggi sono proprio fatte con questa speciale farina che facevano parte del pacco del Sig. Filippo Drago (vi segnalo che tra l’altro sarà ospite il prossimo 19 maggio del Panificio Longoni per parlare del suo lavoro con i grani antichi)!
Assaggiata già in diversi modi, ma anche con olio e parmigiano reggiano, e mi ha letteralmente incantata, veramente buona, tiene la cottura (basta scolarla un minutino prima dell’indicazione sulla confezione), e ha un sapore rustico ma allo stesso tempo gentile!
Il pesto di asparagi e favette fresche si sono sposati molto bene con le “curve” della pasta e poi, essendo anche di stagione, hanno reso il piatto ancora più interessante. Più giù trovate la ricetta ;-)
Detto questo, aspettatevi su questi teleschermi i risultati delle mie sperimentazioni che stanno per cominciare …… ;-)

Ma non è finita qua, volevo segnalare a tutti i bolognesi che giovedì 16 maggio a patire dalle ore 19:00 presenterò il libro “La Pasta Madre”, che è già alla sua quarta ristampa :) presso l’Associazione Cultura Fuorimoda in via Cesare Battisti 9, nel pieno centro di Bologna!
Ho conosciuto Alessandro e Silvia che nella loro cucina, Cucina Fuorimoda appunto, cucinano diffondendo la cultura del mangiar bene senza alcun utilizzo di prodotti di derivazione animale, ma non solo è anche un interessante gruppo di acquisto e molto altro! Venite a conoscerli, vi aspetto con le mani in pasta perché ovviamente faremo anche qualche pasticcio ;-)

caserecce-pesto-asparagi2

CASERECCE INTEGRALI CON PESTO DI ASPARAGI

cucchiaino50x50 Per 2 persone

160 g di pasta integrale di Tumminia dei Molini del Ponte
1 piccolo mazzetto di asparagi
20 g di parmigiano reggiano
10 g di pecorino romano
1/4 di spicchio di aglio
1 cipollotto fresco
una manciata di fave fresche sbucciate
una manciata di mandorle spellate
1 pizzichino di pepe
sale e olio extravergine di oliva
qualche ciuffo di prezzemolo

Lessare gli asparagi in abbondante acqua bollente per qualche minuto, poi tagliare a rondelle tranne qualche cima da tenere da parte per la guarnizione. Mettere gli asparagi tagliati nel mixer con il parmigiano, il pecorino, l’aglio, le mandorle, un pizzico di sale e di pepe, l’olio (quanto basta per far amalgamare tutti gli ingredienti, è possibile aggiungere qualche cucchiaio di cottura dell’acqua) e frullare il tutto.
Nell’acqua bollente degli asparagi buttare le fave e la pasta che cuoceranno insieme, scolare e condire con il pesto, guarnire con le cimette di asparagi, il prezzemolo tritato e il cipollotto tagliato a rondelle sottili. Buon Appetito!




Riso venere con mango e gamberi


E dopo più di 20 litri di zuppa preparati domenica mattina e distribuiti in mezzora, che dire, è proprio vero quello che dice mia madre che “a cucinare ci vuol tanto tempo e a mangiare si fa in un attimo” :-)
E anche il Festival della Zuppa è passato, non abbiamo vinto, ma ci siamo divertiti a preparare la zuppa a farla assaggiare e a vedere le facce delle persone al primo boccone, in molti poi ci hanno fatto i complimenti per la presentazione e non solo! Bene sono soddisfatta, ma se dovessi pensare anche all’anno prossimo sicuramente andrei a comprare un pentolone da 50 litri :D

Dopo questa esperienza e tornati a casa, ovviamente senza troppa voglia di cucinare, ho avuto solo la forza di preparare del riso, che ultimamente è il mio cereale preferito e che consumo di più.

Il tocco esotico non poteva mancare, solitamente passo dal riso in bianco che mi piace molto, al riso come questo dove ci sono gli ingredienti base della cucina orientale che mi appagano molto, mi fanno sentire a casa donandomi sempre la sensazione di freschezza e leggerezza nonostante il gusto ben delineato….. se non si fosse capito mi piace molto questo tipo di genere culinario ;-) In un altra vita probabilmente non sarei napoletana, boh vallo a capire!!!

Au revoir a tout!

P.S. Volevo lasciarvi qualche foto, ma già ne sono state pubblicate tante su facebook tra il mio profilo e quello di otto in cucina. Le trovate là!!!

RISO VENERE CON MANGO E GAMBERI

cucchiaino50x50 Per 2 persone

150 g di riso venere
1 mango
10 gamberi
1 cipollotto fresco
2 cucchiaini di fish sauce
3 cm di radice di zenzero
1 peperoncino rosso piccante
sale e olio extravergine di oliva
coriandolo o prezzemolo per guarnire

Cuocere il riso venere in abbondante acqua salata per il tempo indicato sulla confezione.
Nel frattempo tagliare a piccoli cubetti il mango privato della buccia, lasciandone qualche fettina per decorare il piatto, tritare il cipollotto, sgusciare, pulire e tagliare a piccoli cubetti o tritare i gamberi.
Mettere in una padella a scaldare l’olio con il cipollotto che dovrà appassire leggermente, unire il trito di gamberi, scolare il riso e passarlo in padella e mescolare con gli altri ingredienti, aggiungere il mango, il peperoncino tagliato a rondelle sottilissime e ultimare la cottura, spegnere il fuoco e aggiungere il succo fresco di zenzero ricavato dalla spremitura della radice grattugiata. Impiattare con qualche fetta di mango e il coriandolo o il prezzemolo tritati finemente e servire subito.




Spaghetti aglio, olio & zenzero :-)


Buon lunedì a tutti sotto la neve!
Come da previsione la neve è arrivata, anche perché se non arrivava sembrava brutto, ci hanno talmente preallertati che non poteva non scendere giù ;-)
Ma non è solo tempo di neve in casa pappareale, è tempo di raffreddori mai andati via, di tosse … e mi fermo qui perché all’ora di pranzo non sta bene parlare di alcune cose, ovviamente mamma e papà non finiranno mai di ringraziare l’apotto per questo, fonte inesauribile di moccolo, oltre a preoccuparsi per lui combattono con acciacchi e malanni mai provati prima del suo arrivo :-)

Cerco di ovviare a questi malanni con il cibo, ma oltre a fare il pane, mi sembra che tra passati di verdure, zuppe calde e cibi pressoché lessi, la mia vena culinaria si sia leggermente arenata in questo ultimo periodo, poi anche il tempo non è mai dalla mia!

Aspettando tempi migliori, e vi prometto che arriveranno presto, leggevo qualche giorno fa delle proprietà curative dello zenzero, tuberino da me molto amato, che in parte già conoscevo e che me lo hanno reso ancora più affascinante, tra le tante, ha proprietà anti influenzali e dimagranti :D
Ma per gli approfondimenti vi lascio la lettura di un articolo trovato su l’erboristeria.com! E così mi è venuta l’idea di fare “aglio, olio & zenzero” usando come spaghetti quelli integrali di grano saragolla dell’azienda abruzzese Flarà, conosciuta allo scorso SANA.
Peccato che non abbiano ancora un sito attivo perché mi avevano detto che avrebbero fatto vendita on line dei loro prodotti (farine, pasta, gallette….) a base dei grani antichi solina, saragolla, farro e carosella di cui ho ancora dei sacchetti che userò per fare…. indovinate cosa?????
Beh, ve lo dico nei prossimi post!

La ricetta invece mi è piaciuta e la ripeterò sicuramente in questi giorni di freddo, anche perché voglio esercitarmi con le foto di questo formato così bizzarro (ma anche voi trovate che fotografare gli spaghetti non sia proprio così facile?) e perché voglio azzardare anche l’aggiunta del peperoncino!

SPAGHETTI AGLIO, OLIO E ZENZERO

cucchiaino50x50 Per 2 persone

160 g di spaghetti di grano saragolla Flarà
olio extravergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
coriandolo in polvere e fresco
4 cm di radice di zenzero
sale

Portare a bollore abbondante acqua salata, nel frattempo fare soffriggere leggermente lo spicchio d’aglio, aggiungere il succo dello zenzero ricavato dalla radice grattugiata e spremuta.
Scolare la pasta, aggiungerla nella padella con l’olio con qualche cucchiaio dell’acqua di cottura, togliere lo spicchio d’aglio, aggiungere il coriandolo in polvere e saltare in padella per un minuto.
Lavare e asciugare il coriandolo fresco, tritarlo al coltello, impiattare gli spaghetti, spolverare con coriandolo in polvere o in grani da grattugiare, guarnire con il coriandolo fresco e servire.




Riso di primavera


Questo mese su delicious. ci sono tante ricette dedicate al “Diamond Jubilee” per i 60 anni di trono della Regina Elisabetta II :-)
Tra le tante ricette che il magazine britannico propone, ho scovato quella low fat e soprattutto quella di cui avevo tutti gli ingredienti in frigo ed in dispensa, che di questi periodi di cucina apparente vuol dire tantissimo.
Veloce, buono, sano e light il riso di oggi ve lo lascio gustare con gli occhi :-), dai scherzo, un po’ di humor inglese concedetemelo!
Vi auguro un buon week end e vi ricordo che domani dalle ore 16.00 sarò alla Gastronomia Naldi di Ozzano dell’Emilia a mettere le “mani in pasta” tra una chiacchiera e l’altra! Ci si può ancora prenotare allo 051799762 o scrivendo una e-mail a mail@gastronomialeo.it!
Bye Bye ;-)
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RISO DI PRIMAVERA

cucchiaino50x50 Per 2-3 persone

300 g di riso Thai
150 g di fave fresche sbucciate
150 g di piselli freschi sbucciati
300 g di asparagi
1 limone, succo e scorza
1 mazzetto di menta
1 mazzetto di prezzemolo
sale e olio extravergine di oliva
1 cucchiaino di zucchero di canna


Sbucciare le fave (anche della pellicina interna) e i piselli freschi, sbollentarli per 3-4 minuti in abbondante acqua salata, prelevarli con un mestolo forato, metterli in uno scolapasta e passarli sotto il getto dell’acqua fredda e tenere da parte.
Pulire gli asparagi e tagliare la parte di gambo più dura e sbollentarli nella stessa acqua delle fave e piselli e seguire la stessa procedura, dopodiché nella stessa acqua cuocere il riso, seguendo i tempi di cottura della confezione, quindi scolare e mettere il riso in un’insalatiera insieme alle fave, ai piselli e alle punte di asparago tagliate a metà nel senso della lunghezza. Tritare la menta ed il prezzemolo e unire al riso insieme alla scorza di limone grattugiata. Spremere il limone e aggiungere al succo 3-4 cucchiai d’olio, lo zucchero di canna e con un frullino emulsionare e condire il riso. Lasciare riposare per un paio d’ore a temperatura ambiente o in frigorifero se si preferisce più fresco e servire.




Sartù di riso viola :-)


Alt! fermi tutti. Lo so che con questo post posso suscitare la rabbia dei più tradizionalisti, ma in un periodo di continua trasformazione quale sto vivendo, non posso che apportare il mio tocco a quella che è una ricetta storica della cucina napoletana.
Il sartù che deriva dalla parola francese “sour-tout” (=sopra a tutto), nella tradizione settecentesca napoletana era un piatto di riso, arricchito dai Monsù (che deriva da “Monsieur”), cuochi napoletani che lavoravano all’epoca nei palazzi storici di Napoli a fianco dei cuochi francesi, con polpettine fritte, piselli e melanzane. L’intento dei Monsù fu quello di far piacere ai Signori napoletani un alimento poco amato quale il riso, molto stimato invece nella cucina d’oltralpe. Successivamente il sartù è diventato anche un piatto popolare, a cui a mio avviso si possono apportare molteplici varianti come questa :-)
A parte gli scherzi, se nella tradizione popolare napoletana il ripieno consiste in polpettine fritte, piselli, uova sode e formaggio, a casa mia invece, il sartù è sempre stato considerato un piatto svuotafrigo, come il gattò di patate del resto, dove con gli avanzi di formaggio, a volte di salamino, prosciutto… ecc. mia mamma ne faceva un piatto a dir poco gustoso!

Il mio sartù viola deriva invece dal fatto che avendo preparato un risotto al cavolo viola per cena e non avendolo mangiato, ho avuto il giorno dopo la necessità/piacere di riciclare “o fattapposta”!!

A tutti i non napoletani, posso dire che ne sono stata fiera :D
Buona giornata!

SARTU’ DI RISO VIOLA

cucchiaino50x50 Per 2 persone.


Per il riso

1/2 tazza di riso arborio (di quelle grandi da colazione)
1 piccola carota
1/2 cipolla bianca piccola
un piccolo pezzo di costa di sedano
2-3 foglie di cavolo viola
sale e olio extravergine di oliva

Farcitura
1 uovo
1-2 manciate di parmigiano grattugiato
4 fettine di prociutto crudo
2 fette di formaggio morbido (caciotta, fior di latte…)
pangrattato

La sera prima preparare il riso: lavare e tritare con il tritatutto la carota, il sedano, la cipolla e il cavolo viola dopodiché mettere in una in una pentola e far rosolare con un paio di cucchiai d’olio per 2-3 minuti. Aggiungere il riso e far saltare per qualche secondo, quindi aggiungere una tazza di acqua bollente (usare la stessa tazza con cui avete misurato il riso) e il sale, portare a bollore e chiudere la pentola con il coperchio. Fare cuocere in questo modo per 12 minuti dopodiché togliere il coperchio e mescolare. Lasciare raffreddare e mettere da parte.
Il giorno dopo preparare il sartù: aggiungere al riso l’uovo, il parmigiano, un pizzico di sale se necessario e mantecare. Imburrare 2 tegliette monoporzione o una teglia per 2 e fare stendere sul fondo uno strato di riso, quindi ricoprire con le fette di prosciutto e il formaggio spezzettato e in ultimo completare con lo strato di riso. Spolverare la superficie con del pangrattato e un filo d’olio, cuocere in forno per 20-30 minuti a 200°, passare al grill gli ultimi 5 minuti se non si fosse formata ancora la crosticina. Lasciare raffreddare leggermente prima di servire.



Purple Sartù Rice



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cucchiaino50x50 Serves 2.

For rice

1/2 cup arborio rice (big cup used for breakfast)
1 small carrot
1/2 small white onion
a small piece of celery
2-3 leaves of purple cabbage
salt and extra virgin olive oil

Filling

1 egg
1-2 handfuls of grated Parmesan cheese
4 slices of smoked ham
2 slices of soft cheese (caciotta, mozzarella …)
breadcrumbs

The night before, prepare the rice: Wash and chop in the food processor the carrot, celery, onion and purple cabbage, then put all in a pot and lightly fry with a couple of tablespoons of olive oil for 2-3 minutes. Add rice and fry for a few seconds, then add a cup of boiling water (use the same cup you measured the rice) and salt, bring to boil and close the pot with a lid. Cook in this way for 12 minutes then remove lid and stir. Allow to cool and set aside.
The next day prepare the sartù: Add to the rice the egg, Parmesan, a pinch of salt if necessary and stir. Butter 2 backing pan portion or a backing pan for 2 and then spread the bottom layer with the rice, then cover with slices of ham and chopped cheese and finally complete with a layer of rice. Sprinkle the surface with bread crumbs and a drizzle of olive oil, bake for 20-30 minutes at 200°, continue to grill the last 5 minutes if the crust is not yet formed. Allow to cool slightly before serving.